HOME / LE NOSTRE INIZIATIVE CULTURALI / Tradizionale Sfoiò



Right menu

Cerca

Calendario Attività

Calendario Sezioni

Login Form

Nome utente

Password

Hai dimenticato la password?

Lo Sfoiò

LA RACCOLTA DEL MAIS In primo piano da sinistra, Stefania Curzel (Regolana), Luigi Agostini (Montegan), Remo Curzel  e Giuseppe Campregher (Morio). - Foto GTF Renzo Stenghel

Tradizione Contadina

“ IL TRADIZIONALE SFOIO'”

metà Novembre.

E ancora una pagina di storia locale… nei ricordi dei non giovanissimi affiorano sovente le varie fasi di lavorazione e crescita di una graminacea, il mais i granoturco, graminacea che occupava circa metà del terreno coltivabile. Si seminava a maggio e verso settembre ogni pianta portava due o più pannocchie, gonfie di chicchi di mais. Quel mais assicurava alla famiglia la farina sufficiente per quella polenta quotidiana che era la base dell’alimentazione contadina.
E, ad autunno inoltrato, quando i grandi lavori della campagna erano terminati, le pannocchie ben mature e asciutte, erano sistemate in un locale adeguato e in compagnia di amici e parenti si “sfoiava” in grande allegria: era una “festa” che si celebrava in ogni famiglia.
Ora i contadini sono cambiati, tanto che la coltivazione del granoturco, in zona, è scomparsa quasi completamente e di conseguenza anche la necessità di “sfoiar”.
Per gli appassionati della tradizioni locali il Gruppo Folkloristico organizza nel tardo autunno uno “sfoiò” tale e quale una volta: le pannocchie ammassate a mò di collinetta al centro della grande cucina; attorno persone di tutte le età, come una grande famiglia patriarcale, intente al proprio lavoro; che “sfoia” e chi sistema le pannocchie n mazzetti; che fa un po’ d’ordine in tutto quel miscelare di “ manze sfoiade” e “sfoiazi”;
e non mancano gli amici della “bisca”, che accennano qualche vecchia melodia, mentre si spande nell’aria il classico profumo “de castegne” ormai pronte e di vin “brulè”. E a lavoro ultimato, un momento di distensione, fra discussioni e commenti per gli adulti, giochi per i ragazzi, in un clima da “filò” d’altri tempi.

Dal Giornale L'Adige 4.12.2006

Articolo di Mario Paccher.

2006 Caldonazzo si "SFOIA" il Granoturco.

Articolo di Mario Paccher.

"LA FINESTRA " Dicembre 2006

2005 Tradizionale Sfoiò

Vita Trentina N° 49 11.12.2005 pag. n° 32

Articolo di Mario Paccher

A Caldonazzo la vita d'altri tempi

Dal giornale IL TRENTINO

2003 Lo sfoiò d'altri tempi

Lo sfoiò d'altri tempi per una giornata di festa.
La Finestra/ Una proposta del gruppo folk di Caldonazzo
Articolo di Mario Paccher Dicembre 2003

1997 Festa d'altri tempi

Vita Trentina del 16.11.1997

di Agnese Agostini

Momenti di sfoiò

A Caldonazzo la vita d’altri tempi
Dal giornale IL TRENTINO, 31.10.2003
Il Gruppo Folcloristico locale invita tutti allo “sfoiò”, antico rito contadino, occasione speciale per rivivere le usanze del passato
Una volta, al tempo dei nostri nonni, la Valsugana era un’area del Trentino quasi esclusivamente votata all’agricoltura, in particolare del mais che occupava circa metà del terreno coltivabile. Si seminava a maggio e verso settembre ogni pianta portava due o più pannocchie gonfie di chicchi. Quel raccolto assicurava alla famiglia la farina sufficiente per quella polenta quotidiana che era la base dell’alimentazione contadina. E, ad autunno inoltrato, quando i grandi lavori della campagna erano terminati, le pannocchie ben mature e asciutte venivano raccolte e sistemate in un locale adeguato.
Allora la vita non era certo facile e i giorni erano tutti uguali, scanditi dal ritmo dei lavoro agricolo. Così, ogni occasione di ritrovo con la comunità era atteso con trepidazione, per incontrarsi, parlare un po’ e trascorrere in piacevole compagnia una serata diversa.
Lo “sfoiò” era uno di quei momenti: a Caldonazzo, vicino all’omonimo lago, era tradizione trovarsi in autunno per sfogliare le pannocchie di mais, per fare scorta alimentare per l’inverno e per stare insieme, quando con amici e parenti si "sfoiava" in allegria: era una "festa" che si celebrava in ogni famiglia.
Oggi, grazie ad tenace gruppo folcloristico locale, lo “sfoiò” si compie ancora: il 15 novembre ci si ritrova alle ore 20.00 nella sede centrale del Gruppo Tradizionale Folcloristico di Caldonazzo, in Via della Villa, per riproporre l’antico rito: insieme agli amici della "bisca", che non mancheranno di accennare qualche vecchia melodia, mentre nell’aria il classico profumo "de castegne" farà da contorno al buon vin "brulè"

La raccolta del mais